GOVERNO – Il Presidente Granelli: “Buon lavoro all’Esecutivo. Mpi siano al centro di rilancio sviluppo”
Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, a nome degli artigiani e delle piccole imprese, augura buon lavoro alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla compagine di Governo.
“Confidiamo – sottolinea Granelli – nell’impegno saldo, coeso e pragmatico dell’Esecutivo per affrontare rapidamente e con il pieno coinvolgimento delle parti sociali le gravi emergenze economiche. Alla Presidente Meloni e a tutto il Governo offriamo il nostro contributo di proposte e di collaborazione per contribuire a superare questa fase così difficile e a rilanciare la competitività del Paese”.
In particolare, Granelli auspica “un proficuo confronto con i Ministeri di riferimento, guidati da personalità di alto profilo e di provate competenza e sensibilità sui temi che stanno a cuore ai nostri imprenditori. Siamo certi di poter contare su un’interlocuzione costante e costruttiva per porre l’artigianato e le micro e piccole imprese, che rappresentano il 99% del sistema produttivo italiano, al centro degli interventi di politica economica, con l’obiettivo di valorizzarne le capacità di creare occupazione, sviluppo, innovazione, coesione sociale, nell’ambito dell’interesse generale del Paese”.
MEDIA – Granelli su Il Foglio: “Il Governo Meloni dia futuro a artigiani e piccole imprese”
‘Nuove politiche di rilancio del sistema produttivo e un sostegno convinto agli artigiani e alle piccole imprese, con impegni precisi e mantenuti con coerenza’.
Oggi sul quotidiano Il Foglio, il Presidente di Confartigianato Marco Granelli lancia un messaggio chiaro all’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni: “Si volti pagina, per costruire e realizzare un progetto di futuro che faccia leva su 4 milioni di artigiani e di micro e piccole imprese, il 99 per cento del sistema imprenditoriale”.
Di fronte alle prospettive di una recessione mondiale, alle grandi emergenze scatenate o peggiorate dal conflitto in Ucraina, il compito e le responsabilità del Governo non sono certo facili. I margini di manovra sono ristretti e i dossier su cui intervenire sono tanti e delicati.
Ma, avverte il Presidente di Confartigianato, “il nostro orizzonte è attraversato anche da lampi di vitalità che vanno colti e assecondati. Sono segnali che arrivano proprio dai piccoli imprenditori impegnati a resistere a tutti i costi”.
Lo dimostrano risultati come quelli ottenuti sul fronte delle esportazioni che premiano la qualità manifatturiera espressa dagli artigiani e dalle piccole imprese made in Italy. L’Ufficio studi di Confartigianato ha rilevato che, a luglio di quest’anno, le vendite all’estero delle piccole imprese sono aumentate di 141,2 miliardi rispetto al 2021, mettendo a segno un record storico in termini di peso sul Pil.
Anche la domanda di lavoro è trainata dalle piccole aziende che, calcola sempre Confartigianato, tra giugno 2021 e giugno 2022 hanno garantito il 71% delle assunzioni.
Se la voglia di fare impresa non manca, allora bisogna assecondarla e bisogna farlo presto.
I fronti su cui agire sono molteplici. A cominciare dai folli rincari dell’energia, certo, che impongono anche e soprattutto scelte coordinate a livello europeo.
Ma bisogna anche fare piazza pulita, in casa nostra, delle storiche inefficienze, di ritardi mai recuperati che intralciano il cammino e, troppo spesso, deprimono anche le migliori volontà degli imprenditori.
“In questi anni, in questi decenni – sottolinea Granelli – ne abbiamo sentiti fin troppi di annunci, di promesse, di riforme avviate e mai realizzate. Ora non possiamo proprio più permetterci altre inutili attese. Le imprese possono mettercela tutta, ma spesso i loro sforzi si schiantano contro la porta chiusa di un ufficio pubblico, un permesso negato, una fattura non pagata da mesi o da anni. Servono segnali concreti e immediati di riduzione della pressione fiscale e di semplificazione degli adempimenti burocratici, di maggiore facilità di accesso a nuovi strumenti di finanza d’impresa, alla ricerca e ai progetti di innovazione digitale e tecnologica, di transizione ecologica e di internazionalizzazione”.
In particolare, segnala Confartigianato, il fisco è una leva straordinaria per favorire investimenti e crescita. Basta guardare a quanto avvenuto nel quadriennio precedente alla pandemia quando una politica fiscale prudente, ma non recessiva, ha accompagnato i progressi nell’innovazione e nello sviluppo delle imprese.
Tra i vecchi problemi irrisolti c’è anche la distanza tra la scuola e il sistema dell’istruzione e il mercato del lavoro che provoca la paradossale difficoltà degli a reperire la manodopera qualificata indispensabile alle imprese.
“E poi – aggiunge Granelli – diciamo no a quelle leggi ‘a taglia unica’ che non tengono conto della biodiversità espressa dal sistema produttivo italiano. Questo vale anche per l’attuazione del Pnrr, che deve procedere spedita ma con la piena inclusione delle piccole imprese, favorendo, da parte di Stato, Regioni e Enti Locali, progetti e bandi di facile accessibilità”.
CULTURA CREA PLUS, RIAPRE LO SPORTELLO PER LE IMPRESE DANNEGGIATE DAL COVID-19 Il Ministero della Cultura ha stabilito la riapertura dello sportello di Cultura Crea Plus.
Cultura Crea Plus, promosso dal Ministero della cultura (Mic) e gestito da Invitalia, è l’incentivo per le imprese colpite dall’emergenza Covid-19 che operano nel settore culturale, creativo e turistico. La misura utilizza i fondi del PON FESR “Cultura e Sviluppo” 2014-2020 (Asse Prioritario II).
L’incentivo consiste in un contributo a fondo perduto a copertura delle spese di capitale circolante nella misura massima di 25.000 euro, necessario per il riavvio e il sostegno alle imprese.
Cultura Crea Plus si rivolge alle micro, piccole e medie imprese e ai soggetti del terzo settore (onlus, imprese sociali, associazioni di promozione sociale) costituite alla data del 1° gennaio 2020 ed esercitanti al 31 dicembre 2020 attività economica riconducibile all’elenco dei codici ATECO ammessi (vedi allegati 1, 2 e 3 alla Direttiva Operativa n. 238 del 29 marzo 2021).
In particolare, con riferimento alla data di presentazione della domanda:
per le imprese costituite da meno di 36 mesi, la sede deve essere situata in una delle seguenti regioni: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia
La domanda può essere inviata online, dalle ore 10.00 del 7 novembre 2022, attraverso la piattaforma informatica di Invitalia. La valutazione avviene entro 60 giorni, secondo l’ordine cronologico di arrivo.
BENESSERE – Rinnovato il contratto nazionale di lavoro dell’area acconciatura ed estetica
Sottoscritto tra Confartigianato Acconciatori, Confartigianato Estetisti, le altre organizzazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro Acconciatura Estetica scaduto il 30 giugno 2016.
L’intesa, che interessa una platea di 55.000 imprese e 125.000 addetti, prevede l’erogazione di un importo di 246 euro a titolo di una tantum ad integrale copertura del periodo di vacanza contrattuale. L’erogazione avverrà in 3 tranches: la prima di 100 euro con la retribuzione del mese di novembre 2022, la seconda di 100 euro con la retribuzione del mese di dicembre 2022, la terza di 46 euro con la retribuzione del mese di marzo 2023. L’importo sarà erogato ai soli lavoratori in forza alla data di sottoscrizione dell’accordo, con le modalità previste dall’accordo stesso.
E’ stato inoltre previsto un incremento delle tabelle salariali pari a 100 euro lorde mensili per il 3° Livello, da riparametrarsi per tutti gli altri livelli sulla base di una specifica intesa che sarà sottoscritta dalle Parti nei prossimi giorni. L’incremento salariale verrà riconosciuto in due tranches: la prima di 70 euro a decorrere dalla retribuzione del mese di ottobre 2022, la seconda di ulteriori 30 euro a decorrere dalla retribuzione del mese di febbraio 2023.
Nell’ambito dell’accordo è stata inoltre aggiornata la normativa dell’Apprendistato professionalizzante e del Contratto a tempo determinato alla luce delle modifiche di legge nel frattempo intervenute. Il testo contrattuale è stato inoltre aggiornate con le novità in tema di congedi parentali, donne vittime di violenza, unioni civili.
E’ stato infine previsto il recepimento all’interno del CCNL dell’Accordo Interconfederale del 17 dicembre 2021 sottoscritto da Confartigianato Imprese, CNA, Casartigiani, Claai insieme a CGIL, CISL, UIL che, pertanto, ne costituisce parte integrante con decorrenza dal 1° ottobre 2022.
La Presidente di Confartigianato Acconciatori Tiziana Chiorboli sottolinea come la sottoscrizione dell’accordo giunga a seguito della grave crisi del comparto causata dall’emergenza sanitaria che ha messo a dura prova la sopravvivenza delle imprese e, conseguentemente, messo a repentaglio il mercato del lavoro del settore ed auspica che possa rappresentare un rinnovato dialogo nel comune interesse di tutela del settore. Particolare importanza, in tal senso, assume l’Osservatorio nazionale di Settore che, dal prossimo mese di dicembre sarà impegnato nella disamina dei problemi inerenti ai fenomeni dell’illegalità e dell’abusivismo.
Stesso auspicio esprime la Presidente di Confartigianato Estetisti Stefania Baiolini che apprezza l’istituzione della Commissione Tecnica per l’aggiornamento della classificazione del personale, primo importante passo verso una revisione complessiva del testo del CCNL al fine di renderlo maggiormente aderente alle mutate realtà di mercato ed alla necessità di fronteggiare in sinergia la crisi economica dovuta alle ripercussioni del conflitto Russia/Ucraina sul fronte energetico e di approvvigionamento dei prodotti.
EVENTI: Premio Longevity Day Italia – Museo del Presente Rende (Cs) 23/25 novembre 2022
Confartigianato Imprese Calabria partner con il Premio Longevity Day Italia 2022, della nona edizione del Senior Junior e Baby Expo.
L’evento è iscritto al Ministero della Salute e consentirà agli iscritti la possibilità di acquisire ben 8 punti di crediti formativi ECM.
Nel pomeriggio di venerdì 25 novembre 2022, si terrà un evento moda per celebrare l’ universo femminile.
Le aziende interessate a partecipare devono candidarsi inviando una mail al seguente indirizzo: promozione@confartigianatocosenza.it entro il 27 ottobre 2022.
AMBIENTE E SICUREZZA: PUBBLICATO sulla Gazzetta Ufficiale n. 246 del 20 ottobre 2022 il DM “End of Waste” per i rifiuti da costruzione e demolizione”
Al seguente link è possibile consultare il decreto in oggetto:
Si segnalano i passaggi più rilevanti e le relative scadenze:
Il Regolamento entrerà in vigore il prossimo 4 novembre;
entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, acquisiti i dati di monitoraggio relativi all’attuazione delle disposizioni stabilite dal medesimo, il MITE valuta l’opportunità di una revisione dei criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto per tenere conto, ove necessario, delle evidenze emerse in fase applicativa;
entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore, il produttore, deve presentare all’autorità competente un aggiornamento della comunicazione effettuata ai sensi dell’articolo 216 del D.Lgs.vo 152/06 (procedure semplificate) indicando la quantità massima recuperabile, o un’istanza di aggiornamento dell’autorizzazione concessa ai sensi del Capo IV del Titolo I della Parte IV ovvero del Titolo III-bis della Parte II del D.Lgs.vo 152/06 (AIA)
STUDI – Stretta monetaria e criticità per la finanza d’impresa, nel 2022 a rischio il 15% delle MPI
Le previsioni del Fondo Monetario Internazionale dello scorso 11 ottobre indicano che un terzo delle economie mondiali registrerà una recessione tecnica, con due trimestri consecutivi di contrazione, mentre nel 2023 il PIL in Germania calerà dello 0,3% e in Italia dello 0,2%.
Con un tasso di inflazione mondiale che sale dal 4,7% del 2021 all’8,8% nel 2022, per poi collocarsi al 6,5% nel 2023, le banche centrali adottano in modo diffuso politiche monetarie restrittive. La stretta monetaria potrebbe essere prolungata, amplificando gli effetti recessivi; uno shock inflazionistico da costi, ad esempio come quello del 1979, rientra con lentezza verso l’obiettivo del 2%, il target di riferimento per le banche centrali.
In Italia, la salita dei tassi di interesse potrebbe accelerare con un allargamento degli spread sul debito sovrano: lo spread tra il rendimento dei titoli di stato decennali italiani e tedeschi (Btp e Bund) ad agosto 2022 è pari a 227 punti base, quasi il doppio rispetto ai 117 punti di un anno prima. Il più marcato aumento dei tassi sui nuovi prestiti alle famiglie per acquisto di abitazioni registrato da inizio 2022 rallenta il settore immobiliare e quello delle costruzioni, comparti che hanno integralmente sostenuto la ripresa post-pandemia.
Sul mercato dei cambi si registra una marcata volatilità, con la svalutazione dell’euro e della sterlina e ampie fluttuazioni di yen giapponese, lira turca, oltre che del rublo russo. Il dollaro forte rialza il rischio per le economie emergenti con un alto debito estero.
87 mila MPI a rischio default – L’incremento dei prezzi delle materie prime, la crisi energetica e gli effetti della guerra in Ucraina alzano il rischio finanziario delle imprese. Sulla base di una analisi dei dati dell’Osservatorio rischio imprese di Cerved, nel 2022 sono 87mila micro e piccole imprese, pari al 15% del totale di 618 mila società di capitale monitorate, che sono classificate a rischio, presentando “gravi problemi che ne possono pregiudicare la capacità di far fronte agli impegni, anche a breve termine. Il rischio di credito è elevato, molto elevato o massimo”.
Sulla finanza aziendale sta pesando il termine del periodo di preammortamento a due anni dall’attivazione dei prestiti garantiti, oltre il quale si avvia la restituzione completa della quota capitale e di quella interessi. Rimane ampio lo stock di prestiti garantiti: nel monitoraggio del Documento Programmatico di Bilancio 2022 approvato lunedì scorso si evidenzia che lo stock di garanzie statali relative al Fondo di garanzia al 30 giugno 2022 è pari al 9,5% del PIL.
L’indebitamento delle imprese – Nel I trimestre 2022 il rapporto tra prestiti alle imprese e PIL si attesta sul 36,9% (il 51,9% del debito delle società non finanziarie è rappresentato da prestiti bancari mentre il resto sono prestiti di altra natura e titoli): continua l’allontanamento dal massimo di 40,4% del I trimestre 2021 ma resta superiore ai livelli pre-crisi (35,1% nel IV trimestre 2019). In forte ascesa la percentuale netta di imprese che riportano difficoltà di accesso al credito. Nel Bollettino economico di luglio, Banca d’Italia segnala che la liquidità detenuta dalle imprese resta su livelli storicamente elevati.
Dinamica dei prestiti – Ad agosto 2022 i prestiti alle società non finanziarie crescono del 4,8%, la metà rispetto al +8,4%, massimo storico del decennio di dicembre 2020 ma che si inserisce in un percorso di crescita progressiva iniziata dopo il recente minimo di +0,6% di novembre 2021.
L’analisi dei dati trimestrali su base dimensionale indica che i prestiti alle piccole imprese dopo aver toccato il picco storico dell’8,9% a marzo 2021, hanno iniziato a rallentare per entrare in campo negativo nel 2022: a giugno 2022 diminuiscono dello 0,8%, di molto inferiore rispetto al +5,3% di un anno prima, mentre il totale imprese mostra una crescita del 2,3%.
A livello territoriale i prestiti alle piccole imprese crescono in sette regioni: Sardegna con il +2,9% (vs. 3,5% totale imprese), Lazio con il +2,0% (vs. 0,9% totale imprese), Campania con il +1,4% (vs. 3,3% totale imprese), Puglia con il +1,3% (vs. 4,4% totale imprese), Calabria con il +1,3% (vs. 3,1% totale imprese), Sicilia con il +0,3% (vs. 0,3% totale imprese), Basilicata con il +0,2% (vs. 3,3% totale imprese) e Molise stabile (vs. 6,6% totale imprese). All’opposto i cali più intensi sono in Provincia Autonoma di Trento (-3,8% vs. 0,8% totale imprese), Friuli-Venezia Giulia (-3,3% vs. 5,6% totale imprese) e Veneto (-2,8% vs. 2,1% totale imprese). Solo in Lazio e Piemonte la performance dei prestiti alle piccole imprese è migliore di quella del totale imprese.
Il costo del credito – Ad agosto 2022 il tasso di interesse sui prestiti pagato dalle società non finanziarie in Italia per nuove operazioni è pari all’1,45%.