Il 10 giugno 2019, presso la sede Confartigianato Imprese di Amantea, si sono riuniti gli esercenti del Settore Benessere per discutere in merito al problema dell’abusivismo, divenuto oramai, nell’intera provincia di Cosenza, una vera e propria piaga sociale, che impone una riflessione attenta in relazione ai provvedimenti da adottare per la tutela delle imprese regolarmente iscritte ed in regola con le norme di legge.
Gli acconciatori ed estetisti di Amantea hanno ribadito, con forza e impegno, lo stop a centri benessere fantasma, con operatori improvvisati e standard qualitativi insufficienti.
Una siffatta situazione determina, per lo più, la paralisi delle imprese in regola e, in alcuni casi, la loro chiusura.
Tali “particolari aziende”, che spesso si avvalgono anche dell’ausilio di lavoratori “in nero”, costituiscono un pericolo per il quale urge l’adozione immediata di adeguate misure disciplinari.
Alla luce di quanto evidenziato, gli esercenti di Amantea chiedono chiarezza, stanchi di continuare a subire passivamente gli effetti devastanti di un fenomeno che crea, come sua naturale conseguenza, ingiuste discriminazioni.
A tal riguardo, si precisa che Confartigianato Imprese Cosenza ha più volte interessato le Autorità competenti, affinchè intervengano, senza indugio, con un coerente sistema di misure preventive e repressive.
“Siamo solo al primo incontro – comunicano gli acconciatori ed estetisti di Amantea – ma promettiamo battaglia contro quelle persone che senza qualifiche professionali e corsi di formazione specifici svolgono, di fatto, la professione creando una situazione di precariato per chi, tra mille difficoltà quotidiane, cerca di fare le cose nel modo giusto. Ad aggravare la situazione, vi è inoltre un pericolo oggettivo per gli utenti, soprattutto quando si utilizzano prodotti o apparecchiature che, per essere adoperati con competenza, necessitano di un’apposita formazione professionalizzante”. L’appuntamento ora è per il mese di settembre, quando i professionisti del Settore torneranno sull’argomento in maniera ancora più incisiva”.