Alla fine del secondo trimestre del 2022 il comparto orafo conta 10.987 imprese registrate e mostra una alta vocazione artigiana: le 8.441 imprese artigiane rappresentano, infatti, oltre i tre quarti (76,8%) delle imprese del settore, quota ben 3,6 volte il 21,2% osservato nel totale economia.
In ottica occupazionale gli addetti del comparto orafo sono 36mila, di cui 18mila, quindi la metà (49,4%), in imprese artigiane. In particolare, le imprese artigiane delle tre province leader di Arezzo, Alessandria – con il distretto di Valenza Po – e Vicenza contano 8mila addetti concentrando poco meno della metà (45,0%) dell’occupazione dell’artigianato orafo italiano.
Allargando l’analisi alle micro e piccole imprese, si evidenzia che esprimono oltre tre quarti (74,4%) del totale addetti della gioielleria superando la quota di 63,2% rilevata per il totale economia.
L’Italia è leader europea nella gioielleria – Nel 2021 il fatturato ammonta a 7,1 miliardi di euro, pari a ben il 39,8% di quello dell’Unione Europea e superiore a quello complessivo dei paesi che ci seguono, cioè Austria (3,1 miliardi) e Francia (2,9 miliardi).
Il nostro Paese primeggia anche per numero di addetti del settore della gioielleria: sono 29mila e 600, pari ad oltre un quarto (27%) del settore nell’Ue, e superano i 23mila e 700 addetti della Francia e i 12mila e 600 della Germania mentre seguono a distanza la Polonia con 6mila e 800 addetti e la Spagna con 6mila e 200 addetti.
Difficile reperire il personale – Per le 5.400 assunzioni previste nel 2022 per Orafi e gioiellieri, 3.460, pari al 64,1%, sono di difficile reperimento. Nelle tre regioni specializzate nel settore – Toscana, Veneto e Piemonte – si concentra l’88,5% delle entrate, con la difficoltà di reperimento più elevata in Toscana con il 66,4%, davanti a Veneto (61,9%) e Piemonte (60,4%).
La produzione – A giugno 2023 l’indice medio annuale della produzione orafa cresce del 2,2% e la produzione media annuale a giugno del 2023 supera, di ben il 26,9% quella della media del 2019. Gli ultimi dati di confronto europeo, relativi all’anno di crisi del 2020, indicano che l’Italia è prima in Ue per valore della produzione che ammonta a 5,1 miliardi di euro.
Nell’anno terminante a maggio 2023 il made in Italy dell’oreficeria vale 10,7 miliardi di euro e le più recenti evidenze a livello territoriale relative ai dati annualizzati a marzo 2023 evidenziano che le tre principali province esportatrici di Arezzo, Vicenza e Alessandria rappresentano complessivamente il 67,4% delle vendite italiane all’estero.
Il made in Italy dell’oreficeria italiana viene venduto prevalentemente nei mercati extra europei, che rappresentano il 75,0% del valore delle esportazioni del settore nell’anno terminante a maggio 2023, mostrando una netta maggior esposizione verso questi mercati che nel caso dell’intero made in Italy rappresentano, infatti, il 47,9%. Oltre la metà delle esportazioni orafe italiane (53,3%) sono destinate a cinque mercati: Stati Uniti con il 14,3%, Svizzera con il 13,0%, Emirati Arabi Uniti con il 10,5%, Francia con il 9,5% e Turchia con il 5,9%.