AIUTI DI STATO: MANCATA ISCRIZIONE NEI REGISTRI RNA, SIAN E SIPA
È stato pubblicato sul sito dell’Agenzia delle entrate, lo scorso 19 aprile 2023, il provvedimento n. 133949 del Direttore dell’Agenzia riguardante la promozione dell’adempimento spontaneo da parte delle imprese che hanno beneficiato di aiuti di Stato e di aiuti in regime “de minimis” per i quali è stata rifiutata l’iscrizione nei registri RNA, SIAN e SIPA per aver indicato nei modelli Redditi, IRAP e 770 – periodo d’imposta 2019 – dati non coerenti con la disciplina relativa all’Aiuto di Stato fruito.
L’Agenzia delle entrate gestisce i c.d. aiuti fiscali “automatici” e “semi-automatici” provvedendo alla loro iscrizione massiva nei predetti Registri sulla base dei dati dichiarati dai contribuenti nell’apposito prospetto “Aiuti di Stato” delle rispettive dichiarazioni fiscali. Gli aiuti fiscali “automatici” e “semi-automatici” si intendono concessi e sono registrati nei Registri dall’Agenzia delle entrate nell’esercizio finanziario successivo a quello di presentazione della dichiarazione fiscale nella quale sono dichiarati dal beneficiario. Per tali tipologie di aiuti sono tecnicamente inapplicabili sia la definizione di Soggetto concedente, sia i meccanismi di registrazione e verifica preventiva alla concessione dell’aiuto individuale. Pertanto, gli obblighi di consultazione nei Registri e di registrazione dell’aiuto individuale sono assolti dall’Agenzia delle entrate in un momento successivo alla fruizione dell’aiuto.
A tal fine l’Agenzia mette a disposizione del contribuente, con le modalità previste nel provvedimento in argomento, le informazioni relative alla mancata registrazione degli aiuti di Stato e degli aiuti in regime de minimis nei registri:
- RNA (Registro Nazionale degli aiuti di Stato),
- SIAN (Sistema informativo agricolo nazionale),
- SIPA (Sistema italiano della pesca e dell’acquacoltura)
per aver indicato, nel prospetto “Aiuti di Stato” delle dichiarazioni Redditi, IRAP e 770 presentate per il periodo di imposta 2019, dati non coerenti con la relativa disciplina agevolativa.
L’Agenzia renderà disponibili le informazioni, sottoelencate, per consentire alle imprese di fornire gli elementi e le informazioni utili a regolarizzare l’anomalia rilevata, inviando un’apposita comunicazione.
Detta comunicazione contiene:
- a) codice fiscale e denominazione/cognome e nome del contribuente;
- b) numero identificativo e data della comunicazione, codice atto e anno d’imposta;
- c) data e protocollo telematico delle dichiarazioni REDDITI, IRAP e 770, relative al periodo d’imposta 2019;
- d) dati degli aiuti di Stato e degli aiuti in regime de minimis indicati nelle dichiarazioni REDDITI, IRAP e 770 relative al periodo d’imposta 2019 per cui non è stato possibile procedere all’iscrizione in RNA, SIAN e SIPA.
La comunicazione verrà trasmessa al domicilio digitale delle imprese (PEC). Tuttavia, nei casi di indirizzo PEC non attivo o non registrato nel pubblico elenco denominato Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata (INIPEC), istituito presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’invio è effettuato per posta ordinaria.
La stessa comunicazione e i relativi allegati sono consultabili dall’interessato all’interno dell’area riservata del portale informatico dell’Agenzia delle entrate, denominata “Cassetto fiscale” nella sezione “L’Agenzia scrive” – “Comunicazioni relative all’invito alla compliance”.
Le imprese eventualmente coinvolte possono richiedere, anche mediante i propri intermediari, informazioni ovvero segnalare all’Agenzia delle entrate eventuali inesattezze delle informazioni a disposizione e/o elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti, con le modalità indicate nella comunicazione medesima.
L’Agenzia precisa che qualora la mancata iscrizione dell’aiuto individuale nei Registri sia imputabile a errori di compilazione dei campi:
- “Codice attività ATECO”,
- “Settore”,
- “Codice Regione”,
- “Codice Comune”,
- “Dimensione impresa”
- e “Tipologia costi”
del prospetto Aiuti di Stato, l’impresa coinvolta può regolarizzare la propria posizione presentando una dichiarazione integrativa recante i dati corretti.
A seguito dell’avvenuta regolarizzazione, gli aiuti di Stato e gli aiuti in regime de minimis sono iscritti in RNA, SIAN e SIPA nell’esercizio finanziario successivo a quello di presentazione della dichiarazione integrativa nella quale sono dichiarati.
Qualora, invece, la mancata registrazione dell’aiuto individuale non sia imputabile a errori di compilazione del prospetto “Aiuti di Stato”, l’impresa può regolarizzare la propria posizione presentando una dichiarazione integrativa e restituendo integralmente l’aiuto illegittimamente fruito, comprensivo di interessi.
In entrambi i casi (errata compilazione del prospetto o restituzione dell’aiuto illegittimamente fruito) sono dovute sanzioni.
Nel provvedimento in argomento l’Agenzia informa che le imprese possono beneficiare del ravvedimento operoso di cui all’art. 13 del D.Lgs. n. 472/1997 in funzione della tempestività degli adempimenti richiesti o nel caso di regolarizzazione entro il 30 settembre 2023, le imprese potranno beneficiare del ravvedimento operoso speciale (art. 1, commi da 174 a 178 della legge n. 197/2022) con sanzioni ridotte a 1/18 del minimo edittale e possibile rateizzazione delle somme da restituire.
PNRR – Il Presidente Granelli alla cabina di regia a Palazzo Chigi: “Coinvolgere le Mpi e superare ritardi della Pa”
“Stiamo lavorando intensamente per verificare gli interventi e gli eventuali correttivi sia sul capitolo del REPowerEU sia sull’intero Pnrr. Riteniamo doveroso farlo subito anche con il vostro coinvolgimento”. Lo ha affermato il ministro per gli Affari Europei, il Pnrr, il Sud e la Politica di coesione, Raffaele Fitto nel corso della cabina di regia riunita ieri a Palazzo Chigi ai rappresentanti di imprese e sindacati a cui ha chiesto di fornire contributi e suggerimenti utili alla discussione. All’incontro ha preso parte una delegazione di Confartigianato guidata dal Presidente Marco Granelli.
Nel giorno dell’approvazione definitiva in Parlamento del dl Pnrr (decreto legge 13/2023), viene così rafforzato e valorizzato il dialogo con il mondo partenariale trasferendo all’interno della Cabina di Regia Pnrr – organo di indirizzo politico che coordina e dà impulso all’attuazione del Piano – le interlocuzioni precedentemente attribuite al Tavolo tecnico per il partenariato.
In apertura dei tavoli il ministro ha espresso “soddisfazione” per l’approvazione in via definitiva da parte dell’Aula della Camera del dl Pnrr e ha tracciato roadmap e tempistiche per i prossimi mesi. Il termine ufficiale per la presentazione dell’aggiornamento del Pnrr alla Commissione europea è il 31 agosto come indicato dai regolamenti e dalle linee guida della Commissione.
“Il successo del PNRR – ha sottolineato nel suo intervento il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – dipende anche dalla capacità di coinvolgere tutti gli attori del nostro tessuto produttivo, a partire dagli artigiani e dalle piccole imprese”.
Sul fronte del RepowerEU, Granelli ha evidenziato che le risorse andrebbero investite prevalentemente nella generazione distribuita e sui capitoli dedicati all’autoproduzione e autoconsumo in tutte le sue forme, oltre che nel sostegno alle misure di efficientamento e risparmio energetico del patrimonio di edilizia, non soltanto residenziale. La transizione energetica, anche degli edifici, è un fattore strategico dal punto di vista economico, poiché può generare enormi benefici in termini di competitività delle imprese italiane, crescita dell’occupazione, sicurezza energetica. Si tratta di una filiera che conta circa 574 mila imprese nel complesso di cui il 66,6% sono artigiane e che dà lavoro a poco meno di 2 milioni”.
Granelli ha insistito anche sulla “necessità di superare le carenze nei processi decisionali e nelle procedure della Pubblica amministrazione che stanno ritardando l’attuazione del Pnrr. La piena realizzazione del Piano va garantita anche attraverso la capacità di rinegoziazione delle risorse e di revisione delle linee di investimento che vanno integrate con la nuova politica di coesione 2021-2027”. Il Presidente di Confartigianato ha infine auspicato un deciso impegno per sostenere gli sforzi degli imprenditori, alle prese con le minacce dell’inflazione e della stretta monetaria. E’ una sfida sulla quale il Governo deve concentrare ogni iniziativa per non perdere un’opportunità irripetibile per il nostro Paese”.
MEDIA – Granelli su Il Foglio: ‘Una banca pubblica per le Pmi. Per una nuova finanza d’impresa”
“Servono nuovi strumenti finanziari a misura di MPI, alternativi al credito tradizionale sempre più esiguo”. Lo sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli in un intervento pubblicato sul quotidiano ‘Il Foglio’. Secondo Granelli, “occorre progettare nuove politiche, anche pubbliche, di sostegno al credito di piccolo importo. Penso, in particolare, alla creazione di una Banca Pubblica per le PMI per ricostituire un adeguato flusso di risorse mirate alle attività d’impresa meritevoli del credito finalizzato alla creazione di valore produttivo e benessere diffuso”.
La stretta monetaria influisce pesantemente sul costo del credito delle piccole imprese con un rallentamento del flusso dei prestiti. Le rilevazioni più recenti mostrano che a gennaio 2023 il tasso sui finanziamenti alle aziende di piccola dimensione è pari al 4,38%, con una crescita di 227 punti base in un anno e concentrata proprio nel periodo della stretta monetaria.
La stessa Banca d’Italia, in un’analisi di ottobre 2022, afferma: “Dopo la doppia recessione le politiche di offerta delle banche sono diventate più selettive per tutte le imprese ad eccezione di quelle grandi”; “criteri di offerta più severi sono stati applicati principalmente nei confronti delle microimprese” e “gli shock che hanno colpito il Paese si sono tradotti in cambiamenti persistenti nell’offerta di nuovi prestiti, con un significativo spostamento dalle aziende di minori dimensioni a quelle più grandi”.
Noi imprenditori abbiamo bisogno di chi dà fiducia alle nostre idee, di chi sostiene i nostri progetti, il nostro lavoro. Il credito, i finanziamenti sono il nostro ossigeno.
La finanza d’impresa rappresenta quindi un fattore strategico per sostenere gli sforzi del sistema produttivo e consolidare le prospettive di ripresa del Paese. E’ un aspetto sul quale ci aspettiamo convergano l’attenzione e l’azione di Governo.
La distanza del mondo del credito tradizionale dalle esigenze della micro e piccola impresa è ormai diventata un fatto strutturale che ci impone ragionare su nuove soluzioni alternative alla dipendenza bancaria e a nuove forme di accesso alle risorse indispensabili a finanziare lo sviluppo delle MPMI, indispensabile per il rafforzamento del Made in Italy.
In particolare, penso non sia più rinviabile la riqualificazione dei servizi per il credito, soprattutto, degli strumenti finora utilizzati come la garanzia, i confidi, le convenzioni bancarie, e contemporaneamente vanno sperimentate tutte le nuove forme di organizzazione dell’incontro tra offerta di risparmio e domanda di investimenti, in particolare negli ambiti fintech e di nuova finanza.
Ma, soprattutto, occorre progettare nuove politiche, anche pubbliche, di sostegno al credito di piccolo importo.
Penso, in particolare, alla creazione di una Banca Pubblica per le PMI per ricostituire un adeguato flusso di risorse mirate alle attività d’impresa meritevoli del credito finalizzato alla creazione di valore produttivo e benessere diffuso.
Contemporaneamente, vanno consolidati gli strumenti di garanzia.
E’ tempo di strutturare forme di garanzia complementari, in cui, accanto alla garanzia pubblica del Fondo centrale, si consolidi il ruolo dei Consorzi fidi che, rimodulando il proprio ruolo e disegnando nuovi ambiti in cui apportare utilità alla piccola impresa, possono continuare a supportare il sistema produttivo e sostenere lo sviluppo economico e sociale del Paese.
BONUS EDILIZIA – Rimodulare incentivi per favorire investimenti su 8 milioni di immobili
Gli ecobonus hanno prodotto un risparmio energetico negli ultimi due anni pari a 10,8 GW, un minor consumo di gas per 2 miliardi di metri cubi e un taglio delle emissioni di CO2 stimabile in 1,3 miliardi di tonnellate. E’ quanto hanno sottolineato oggi Confartigianato e Cna nel corso dell’audizione in Commissione ambiente della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impatto degli incentivi in materia edilizia.
I risultati positivi mostrano l’esigenza di rimodulare il sistema degli incentivi in funzione di obiettivi come ila riduzione dei consumi energetici, l’efficientamento del patrimonio immobiliare e la riqualificazione urbana attraverso un equilibrato rapporto costi-benefici.
Le due organizzazioni hanno evidenziato che nei prossimi 10 anni sarà necessario intervenire per la riqualificazione energetica su circa 8 milioni di immobili, numeri certamente ambiziosi ma che sono alla portata con una adeguata pianificazione e con strumenti idonei per concretizzare il grande piano di ristrutturazione.
I bonus edilizi negli ultimi due anni hanno attivato investimenti superiori a 100 miliardi con un contributo al Pil dell’1,3%. Oltre al Superbonus 110%, anche gli altri incentivi hanno registrato una significativa crescita grazie anche all’opportunità della cessione del credito.
STUDI – Punti di forza delle imprese, cambiamenti e incertezze nella primavera 2023 nel 24°report di Confartigianato
Le principali tendenze che caratterizzano la primavera del 2023 sono state al centro del webinar di presentazione del 24° report di Confartigianato ‘Primavera 2023:
Il report esamina numerose tendenze in chiave settoriale. Nel manifatturiero, nel primo trimestre del 2023 permane alta la quota di imprese ostacolate dalla scarsità di manodopera – su cui è proposto un confronto europeo – e da quella delle materie prime, mentre si attenuano le criticità dei lunghi tempi di consegna e dell’aumento di costi e prezzi.
Il report conferma l’andamento positivo dell’edilizia: la produzione delle costruzioni a gennaio 2023 è in aumento dell’1,4% rispetto al mese precedente e nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023 segna un aumento del 3,0%.
L’inflazione pesa sui consumi delle famiglie: nell’ultimo trimestre del 2022 diminuisce del 3,7% il potere d’acquisto delle famiglie, mentre a febbraio 2023 il volume delle vendite del commercio al dettaglio registra un calo su base annua del 3,5% e nel trimestre dicembre 2022-febbraio 2023 diminuisce dello 0,6% rispetto al trimestre precedente.
Il buon andamento di alcuni indicatori turistici nel periodo pasquale consolidano il recupero del turismo, in particolare di quello straniero. Nel 2022 le presenze turistiche sono salite del 37,0%, con il traino di quelle straniere, salite dell’81,4%.
Si rilevano segnali di attenuazione dell’inflazione, a seguito della minore pressione dei prezzi dei beni energetici, e a marzo in Italia inizia a scendere anche la componente di fondo – inflazione al netto di energia e alimentari freschi – che a marzo 2023 scende al +6,8% (era +7,0% a febbraio). Il rallentamento della componente di fondo non si registra in Eurozona, rendendo meno probabile una attenuazione della stretta monetaria della Bce, che a marzo ha alzato i tassi di riferimento di ulteriori 50 punti base, cumulando un aumento di 350 punti base dall’estate dello scorso anno, con ricadute rilevati sul costo del credito: tra giugno 2022 e febbraio 2023 il tasso di interesse applicato alle nuove operazioni entro un milione di euro aumenta di 242 punti base, arrivando al 4,39%.
BONUS EDILIZIA – CESSIONE E ACQUISTO CREDITI D’IMPOSTA: INTESA TRA INFOCAMERE E CONFARTIGIANATO PER DIFFONDERE PIATTAFORMA SIBONUS
Favorire l’accesso ai meccanismi di cessione del credito per le imprese avviando un rapporto di reciproca collaborazione sulla base di una Convenzione, finalizzata alla promozione e all’utilizzo della piattaforma SiBonus da parte degli iscritti a Confartigianato, sia in qualità di venditori sia di acquirenti. Questi i contenuti dell’intesa siglata nei giorni scorsi dal Presidente di InfoCamere Lorenzo Tagliavanti e dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli, con l’obiettivo di offrire una risposta concreta all’emergenza dei crediti per l’edilizia incagliati.
La piattaforma web SiBonus (sibonus.infocamere.it) – realizzata da InfoCamere, la società delle Camere di commercio per l’innovazione digitale – consente ai titolari di crediti fiscali (imprese e semplici cittadini) di cederli per ricavare liquidità immediata e, ai soggetti interessati, di acquisire crediti certi da portare a compensazione o rimborso delle imposte attraverso una transazione sicura, semplice e affidabile. A oggi conta oltre 50mila iscritti e più di 7mila annunci pubblicati e ancora disponibili, per un controvalore di circa 650 milioni di euro.
“La piattaforma SiBonus – ha sottolineato il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – rappresenta un ulteriore strumento a disposizione delle imprese per cercare di risolvere le difficoltà a trovare compratori dei crediti da eco-bonus, potendo contare su un marketplace che offre una platea di privati interessati ad acquistarli”.
La Convenzione, che avrà una durata biennale, prevede l’istituzione di un tavolo di coordinamento operativo che avrà il compito di approfondire le tematiche operative connesse all’utilizzo della piattaforma SiBonus, per favorirne l’utilizzo da parte degli iscritti dell’Associazione.
Sulla base dell’intesa – oltre alla necessaria formazione all’utilizzo della piattaforma – InfoCamere fornirà all’Associazione degli artigiani il supporto per rispondere alle richieste di informazioni provenienti dagli associati e consentirà a Confartigianato di operare sulla piattaforma nel ruolo di associazione delegata dall’impresa, con funzionalità dedicate a favorire l’incontro tra Cedenti e Cessionari.
In base alla Convenzione, Confartigianato informerà i propri iscritti dell’accordo, comunicando le iniziative formative promosse da InfoCamere per illustrare le caratteristiche operative della piattaforma alla gestione di Annunci, Identità digitale, Contratto Standard, etc.
Lanciata sul finire del 2020 e operativa dal febbraio dell’anno seguente, l’iniziativa di InfoCamere è promossa dal Sistema camerale e dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e ha già consentito lo scambio di circa 80milioni di crediti derivanti dai bonus e superbonus edilizi, liquidati in un tempo medio che va dai 12 ai 22 giorni (a seconda del tipo di credito) dall’avvio della trattativa. Per consentire di realizzare gli scambi in piena sicurezza e semplicità operativa, la piattaforma sfrutta il supporto della controllata Iconto srl – l’Istituto di Pagamento del Sistema camerale – per la gestione dei flussi finanziari.