DDL PMI: Dal Senato via libera a Ddl Pmi. Per le Confederazioni artigiane segnale di concreta attenzione
“Un segnale di concreta attenzione per rafforzare e valorizzare le Pmi che rappresentano il 98% del tessuto produttivo italiano”.
È il giudizio espresso dai rappresentanti di Confartigianato sul Ddl Pmi approvato dal Senato.
Il Ddl finalmente dà attuazione all’articolo 18 della legge 180 del 2011, rimasto finora lettera morta, e risponde a esigenze ripetutamente indicate per creare un ambiente più favorevole allo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese.
In particolare, si segnala la delega al Governo per la riforma della legge quadro sull’artigianato, risalente al 1985, che riconosce la centralità dell’artigianato come asse portante della crescita economica, della coesione sociale e dello sviluppo dei territori. La riforma coglie pienamente la necessità di rimuovere vincoli dimensionali, organizzativi e societari ormai anacronistici e di costruire un quadro normativo aggiornato e coerente con l’evoluzione dell’impresa artigiana. E’ un’opportunità storica per sostenere i giovani che scelgono di investire nei propri territori, coniugando tradizione e innovazione, e per rafforzare un modello imprenditoriale che da sempre è presidio di qualità, lavoro e identità locali.
Sono giudicate positivamente anche le misure del Ddl Pmi a tutela della denominazione artigiana, utilizzabile esclusivamente per i prodotti e i servizi realizzati dalle imprese iscritte all’Albo delle imprese artigiane, gli interventi per la filiera della moda e del tessile-abbigliamento, anche se lo stato di crisi del settore necessita della costante attenzione attivata al Tavolo presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy. Apprezzamento anche per gli interventi a sostegno delle reti di imprese, per favorire le aggregazioni tra imprese con la nascita delle centrali consortili, per incentivare il ricambio generazionale nelle micro e piccole aziende.
Secondo la Confederazione, tuttavia, non mancano aspetti critici che auspicano possano essere corretti. Sul tema credito, pur apprezzando l’intervento della delega legislativa sulla riforma dei Confidi, sarebbe stato necessario uno sforzo più immediato e diretto per rafforzarne l’ambito di operatività. Si sottolinea la necessità di dare al più presto attuazione agli ordini del giorno accolti dal Senato che impegnano il Governo a prevedere specifico sostegno alle imprese artigiane e alle micro e piccole imprese ai fini dell’accesso al credito.
“In particolare, i Confidi devono essere messi in condizione di accompagnare le esigenze finanziarie degli artigiani e dei piccoli imprenditori”.
Inoltre, destano perplessità le norme introdotte sulla certificazione etica volontaria della filiera della moda, che intervengono con modalità non eque nella attribuzione delle responsabilità di filiera, sollevando da ogni onere le aziende committenti, in genere di grandi dimensioni.
MEDIA: Granelli a ‘Porta a porta’: “Legge di bilancio equilibrata, ma riduzione tasse è priorità”
Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli è intervenuto il 21 ottobre scorso a ‘Porta a Porta’, il programma di Rai 1 condotto da Bruno Vespa.
Al centro della puntata i contenuti della Legge di bilancio che Granelli ha definito “realistica ed equilibrata. La ‘coperta è corta’ e bisogna gestire le risorse con oculatezza. La riduzione dell’Irpef è un segnale positivo.
Tuttavia, non dimentichiamo che l’abbassamento del carico fiscale deve essere una priorità perché in Italia paghiamo il 2,2% in più di tasse rispetto alla media Ue”.
Giudizio positivo anche sulla riduzione del cuneo fiscale e contributivo legato all’aumento di produttività e sul rifinanziamento della legge Sabatini.
Granelli apprezza anche i bonus casa che, tuttavia, necessiterebbero di essere resi stabili e strutturali.
Il Presidente di Confartigianato ha poi sottolineato l’importanza della contrattazione collettiva e del sistema della bilateralità. “Quando c’è dialogo tra le parti sociali – ha detto – si stemperano e si risolvono i problemi”.
LAVORO: Introvabili 2,2 mln lavoratori green. Granelli: “Senza competenze, a rischio transizione ‘verde’
La transizione ecologica è frenata dalla carenza di personale con le competenze adeguate. Nel 2024, le imprese italiane non sono riuscite a reperire 2.197.620 figure professionali con un’elevata attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale.
A lanciare l’allarme è Confartigianato, con un’analisi presentata a Milano il 13 ottobre nel corso dell’evento inaugurale della Settimana per l’Energia e la Sostenibilità, in programma dal 20 al 25 ottobre con decine di appuntamenti in tutta Italia.
Secondo lo studio di Confartigianato, nel 2024 le aziende hanno previsto l’assunzione di 4.447.370 lavoratori con competenze green, pari all’80,6% del totale delle assunzioni dell’anno. Ma il 49,4% di queste professionalità, corrispondenti appunto a 2,2 milioni di lavoratori, sono state difficili da trovare sul mercato del lavoro.
La situazione è particolarmente critica in alcune regioni in cui si supera la media nazionale di irreperibilità: in Trentino-Alto Adige la quota di lavoratori green introvabili tocca il 58%, seguita da Umbria (56,8%), Friuli-Venezia Giulia (56,6%), Valle d’Aosta (56,4%), Abruzzo e Marche (entrambe al 53%), Veneto (52,9%), Piemonte (52,4%), Emilia-Romagna (52,1%), Liguria e Toscana (51,2%), e Molise (50,5%).
La classifica delle province con il più alto tasso di irreperibilità di lavoratori green vede in testa la Provincia Autonoma di Trento (58,4%), seguita da Cuneo (58,3%), Bolzano (57,7%), Belluno, Perugia, Pordenone e Udine (tutte con il 57,2%), Biella (57,1%), Arezzo (57%), Lecco, Rovigo e Valle d’Aosta (tutte al 56,4%), Como e L’Aquila (56,3%) e Macerata (56,1%).
Secondo Confartigianato la situazione è ancora più allarmante per le micro e piccole imprese (MPI) e per il settore artigiano.
Lo scorso anno le piccole imprese hanno previsto l’assunzione di 1.616.460 lavoratori con competenze green, ma oltre la metà – il 55,6%, pari a 899.040 unità – sono stati di difficile reperimento. In particolare, nelle imprese artigiane, su 235.420 lavoratori green da assumere, ben 148.030 (il 62,9%) sono risultati introvabili.
Le regioni in cui le MPI segnalano le maggiori difficoltà nel reperire manodopera green sono Friuli-Venezia Giulia (65,4%), Trentino-Alto Adige (64,1%), Umbria (63,2%), Piemonte-Valle d’Aosta (60,7%), Veneto (60,1%) e Abruzzo (59,3%).
“Il rischio – avverte il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – è di avere una transizione verde senza lavoratori green. Stiamo lasciando scoperti centinaia di migliaia di posti di lavoro che rappresentano un’opportunità straordinaria per i giovani e per la competitività del nostro Paese. La sostenibilità non è solo una scelta etica, ma un’opzione strategica di crescita economica, che oggi viene frenata dalla carenza di competenze”.
Granelli rilancia l’urgenza di un’alleanza stabile tra scuola, formazione tecnica e mondo del lavoro, affinché le nuove generazioni possano acquisire sin dall’inizio del proprio percorso educativo le competenze richieste dalle imprese green-oriented. “Serve una riforma della formazione tecnica e professionale che metta l’ambiente e l’efficienza energetica al centro dei programmi scolastici, rafforzando i percorsi di istruzione duale e di apprendistato”.
Confartigianato rinnova anche l’appello a potenziare le politiche attive per il lavoro, con incentivi mirati all’assunzione di giovani formati su temi di efficienza energetica, energie rinnovabili, edilizia sostenibile, gestione dei rifiuti e digitalizzazione dei processi produttivi.
“Le imprese artigiane sono pronte alla sfida green – conclude Granelli – ma non possiamo permetterci che le buone intenzioni si scontrino con la realtà di un capitale umano non preparato. È in gioco la sostenibilità del nostro futuro, economico e ambientale”.
Export: Webinar “Nuove Geografie Strategiche le opportunità di finanziamento SIMEST per l’internazionalizzazione”
Confartigianato, in collaborazione con SIMEST, organizza il webinar: “NUOVE GEOGRAFIE STRATEGICHE: LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO SIMEST PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE” martedì 11 novembre 2025, dalle ore 11.00 alle ore 12.00.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del protocollo di collaborazione tra Confartigianato e SIMEST, avviato lo scorso anno e dedicato al Sistema Confartigianato, con l’obiettivo di supportare le imprese nei percorsi di crescita e apertura ai mercati esteri.
Nel corso dell’incontro, la Dott.ssa Viola DI CACCAMO, Senior External Relations di SIMEST, illustrerà le misure di finanziamento a valere sul Fondo 394, con un approfondimento sulla nuova misura India e sui nuovi criteri di accesso, che prevedono — per alcune linee di intervento — la possibilità di accedere ai fondi anche in assenza del requisito di fatturato export.
Seguirà l’intervento della Dott.ssa Antonietta BACCANARI, Direttore dell’Ufficio ICE di New Delhi, che offrirà una lettura aggiornata delle dinamiche economiche e industriali dell’India, illustrando le principali opportunità di sviluppo e collaborazione per le MPMI italiane e le strategie di ingresso e consolidamento in questo mercato ad alto potenziale.
Il nuovo Piano d’Azione per l’export italiano nei mercati extra-UE, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), individua l’area Asia-Pacifico come uno dei principali assi strategici e riconosce nell’India una delle economie emergenti più dinamiche e rilevanti a livello globale.
Nel 2024, l’export italiano verso l’India ha raggiunto i 5,2 miliardi di euro (+1% rispetto al 2023), collocando il Paese al quinto posto tra i mercati di sbocco italiani nell’area Asia-Pacifico, con un peso del 9,8% sull’export complessivo dell’area.
Per ricevere il link per la registrazione telefonare al numero unico provinciale di Confartigianato Imprese Cosenza 0984/73955.







