Il 10 ottobre Confartigianato è diventata il palcoscenico di un sogno e di un progetto collettivo: quello dei Giovani Imprenditori che hanno partecipato alla Convention Nazionale del Movimento dal titolo “Restanza artigiana: giovani che innovano, territori che vivono”.
«La restanza — ha spiegato Riccardo Porta, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato — è quella dei giovani imprenditori e imprenditrici che hanno scelto di restare nei propri territori: chi per portare avanti un’azienda di famiglia, chi per crearne una nuova. Una scelta tutt’altro che scontata, in un’epoca in cui tanti abbandonano i propri luoghi d’origine perché non li considerano più attrattivi. E invece noi restiamo! E non lo facciamo per chiuderci, ma per aprirci: restiamo da cittadini del mondo, portando il mondo nei nostri territori e rendendoli attrattivi, vivi, contemporanei».
Nel suo intervento, il Presidente Porta ha anche delineato l’obiettivo concreto della Convention: «Oggi è l’inizio di un percorso. Vogliamo approfondire questo tema, creare valore, consapevolezza, costruire una squadra. Da qui partirà il nostro cammino verso la costruzione di un manifesto, che conterrà i principi fondamentali del nostro essere giovani imprenditori. Ma ciò che davvero conta non è solo il risultato finale: è il percorso che faremo insieme, attraversando i territori, coinvolgendo la nostra rete, rendendo ogni tappa un’occasione di crescita e condivisione. Sarà una sfida, una straordinaria avventura e un’enorme opportunità per tutti noi».
Ad aprire i lavori della Convention il saluto di Marco Granelli, Presidente di Confartigianato, il quale ha ricordato come l’artigianato italiano rappresenti molto più di un comparto produttivo: è tessuto sociale, motore di coesione territoriale. Nel suo intervento, Granelli ha ribadito l’impegno della Confederazione per la riforma della legge quadro dell’artigianato all’esame del Senato, «perché l’impresa artigiana merita un riconoscimento strategico nel disegno della crescita italiana».
E a Granelli ha risposto il senatore Luca De Carlo, presidente della 9ª Commissione permanente del Senato, che ha illustrato proprio le novità previste nel DDL annuale PMI, con un pacchetto di misure dedicate all’artigianato e al ricambio generazionale. “Si tratta – ha detto – di adattare le regole a un mondo che è cambiato, mettendo a disposizione degli artigiani di oggi e di domani strumenti adeguati, una ‘cassetta degli attrezzi’ per affrontare le sfide future». Il Senatore De Carlo ha evidenziato il valore delle riforme in discussione, sottolineando in particolare l’importanza di rendere attrattive le imprese artigiane per le nuove generazioni: «Abbiamo il problema delle aziende dei padri che non vengono trasferite ai figli. Dobbiamo capirne le cause e agire, sfidare il cambiamento con strumenti nuovi, partendo dall’ascolto dei giovani e assumendo un ruolo guida». Fondamentale, per il senatore, è anche il rapporto tra politica e impresa: «Quando un imprenditore vede un Governo propositivo e pronto ad ascoltare, sa di avere un alleato, non un ostacolo». In questo senso, le riforme in arrivo rappresentano un cambio di passo nella visione della politica, che non deve solo legiferare ma anche garantire che ciò che fa sia concretamente utile”.







