Convenzione Würth per l’anno 2023 riservata alle imprese associate Confartigianato.
Würth Italia è attiva sul mercato dal 1963, leader a livello nazionale nella distribuzione di prodotti e sistemi per il fissaggio ed il montaggio per l’edilizia, l’autoriparazione, l’impiantistica elettrica e termica, la meccanica, oltre all’abbigliamento ed all’attrezzatura antinfortunistica.
Attraverso la Convenzione sottoscritta, Confartigianato Imprese e Würth hanno concordato di offrire alle imprese associate esclusive condizioni per l’acquisto dei prodotti del catalogo Würth, con l’applicazione di uno sconto riservato del 7% utilizzabile sia tramite registrazione al sito E- Shop Würth:
https://eshop.wuerth.it/partner/confartigianato.cyid/confartigianato.cgid/it/IT/EUR sia presso gli oltre 200 punti vendita Würth presenti sul territorio nazionale.
Würth, inoltre, assegnerà ad ogni azienda aderente alla convenzione un obiettivo di fatturato annuo E-BUSINESS (E-Shop, App, e-procurement) che, se raggiunto, darà diritto ad un bonus del 5% sul volume di acquisti netto prodotto tramite il canale E-BUSINESS (E-Shop, App, e-procurement).
Il fatturato riconosciuto sarà al netto delle spese di trasporto, imballo, IVA, bolli, interessi, sconti e degli eventuali accrediti. Importi fatturati e pagati successivamente ai termini di scadenza non verranno conteggiati al fine del raggiungimento degli obiettivi di riconoscimento del bonus.
Le condizioni di sconto menzionate sopra sono riservate alle imprese associate Confartigianato e non sono cumulabili con le condizioni di altri accordi.
Per usufruire della Convenzione con Würth, le imprese associate Confartigianato, al momento dell’acquisto, dovranno segnalare al punto vendita Würth prescelto, oppure inserire nell’E-Shop Würth (previa registrazione gratuita), il codice coupon valido fino al 31/12/2023.
Per ricevere il suddetto codice telefonare al numero unico provinciale:0984/73955.
PULIZIA – Confartigianato Imprese di Pulizie a ISSA PULIRE a Milano dal 9 all’11 maggio
Confartigianato Imprese di Pulizie è tra i protagonisti della 26esima edizione di ISSA PULIRE, la fiera internazionale della Pulizia e Sanificazione Professionale che si svolgerà dal 9 all’11 maggio a Fiera Milano-Rho.
ISSA PULIRE si presenta come il più importante evento del cleaning in Italia e tra i più grandi in Europa, punto di riferimento per scoprire le ultime tendenze del settore e approfondire temi chiave come la sostenibilità, il green cleaning e la digitalizzazione.
Nei tre giorni della kermesse, che ha ricevuto il patrocinio di Confartigianato Imprese, sarà possibile trovare all’interno dei due padiglioni fieristici, l’8 e il 12, tutte le novità su prodotti e strumenti per la pulizia professionale.
Confartigianato Imprese di Pulizie sarà presente con uno stand, presidiato dal Gruppo Regionale lombardo di Categoria, presso il Forum delle aree istituzionali situato nel padiglione 8 al numero M26.
Nell’ambito dell’evento, Confartigianato Imprese di Pulizie ha organizzato, in collaborazione con Confartigianato Imprese Lombardia, un talk dal titolo “Imprese di Pulizia: il futuro è già oggi” che si svolgerà mercoledì 10 maggio, alle ore 14:00 presso la Sala Napoli (pad.8 stand L43 M48).
L’ingresso alla fiera è gratuito e riservato agli operatori del settore.
TURISMO – Confartigianato Cluster Turismo ha portato la voce delle guide turistiche associate al Tavolo Tecnico per la riforma della professione
Confartigianato Cluster Turismo esprime apprezzamento per il coinvolgimento nella stesura del testo di riforma della professione di guida turistica. Le riunioni del Tavolo Tecnico alla presenza del Ministro Daniela Santanchè hanno permesso di portare la voce delle imprese associate ed evidenziare le competenze di questa professione che riveste un ruolo chiave nella filiera del turismo italiano.
Le guide turistiche svolgono un lavoro prezioso di divulgazione e promozione del patrimonio culturale del Paese. Un patrimonio immenso ed estremamente diversificato. Per questo motivo Confartigianato Cluster Turismo auspica che la fase successiva della riforma che si concretizzerà nella pubblicazione dei decreti attuativi, sia focalizzata sulla valorizzazione dei singoli territori, attraverso il mantenimento di un legame diretto tra guide, regioni di appartenenza e specificità territoriali.
AUTOTRASPORTO – Unatras: “Bene il Governo che sblocca lo stallo sui provvedimenti per l’autotrasporto”
“Il Consiglio dei ministri dello scorso 1° Maggio che ha approvato il Decreto Legge “Lavoro” ha previsto alcune importanti novità per il settore dell’autotrasporto, grazie ai provvedimenti inseriti su proposta del Ministero Infrastrutture e Trasporti”.
Questo il contenuto della comunicazione indirizzata dal Viceministro Edoardo Rixi al coordinamento delle associazioni UNATRAS, che il 28 aprile aveva denunciato il mancato mantenimento degli impegni assunti nei confronti della categoria che da troppo tempo attende risposte concrete per lo sblocco di tutte le risorse economiche stanziate.
In attesa della pubblicazione del testo del Decreto in Gazzetta Ufficiale, il Viceministro ha annunciato che l’articolo 29 semplifica le modalità di utilizzo dei contributi già stanziati per l’acquisto di gasolio usato come carburante dai trasportatori di merci in conto proprio e in conto terzi e dal settore delle imprese esercenti servizi di trasporto passeggeri con autobus non soggette a obblighi di servizio pubblico.
Alla luce delle novità introdotte, pertanto, gli oltre 300 milioni di euro previsti dal Dl Aiuti-ter (art. 14 del decreto-legge 23 settembre 2022, n.144) e dalla legge di bilancio 2023 sono stati resi fruibili sotto forma di credito di imposta, cumulabile anche con altre agevolazioni fiscali che abbiano a oggetto i medesimi costi.
Inoltre, è stata prevista sia l’esenzione per le imprese dal versamento del contributo 2023 per il funzionamento dell’Autorità di regolazione dei trasporti, sia la garanzia sulla copertura per le domande del Bonus trasporti pervenute entro febbraio 2023 che superavano i limiti di spesa previsti.
Il Presidente di UNATRAS, Amedeo Genedani sottolinea: “Nel prendere atto con soddisfazione dell’impegno profuso in questi giorni dal Ministro Salvini e dal Viceministro Rixi per risolvere la situazione di stallo, fornire certezze agli operatori e dare sollievo alla difficile situazione in cui versa il settore, continueremo a monitorare la pratica attuazione dei provvedimenti per la pronta erogazione alle imprese di tutte le risorse pregresse ed affrontare le principali problematiche nel tavolo tecnico sulle regole già operativo al MIT”.
STUDI – Rialzo tassi Bce frena credito a MPI (-3%), ma ad aprile sale la fiducia delle imprese
L’ulteriore stretta monetaria, necessaria per riportare l’inflazione verso il target del 2%, frena il credito, ma in Italia gli investimenti tengono, sale la fiducia delle imprese e cresce l’occupazione. La nostra analisi sottolinea che il tasso di inflazione ad aprile in Eurozona non scende, mentre in Italia ha registrato un robusto rialzo, interrompendo il sentiero di discesa intrapreso da inizio anno.
Sulla base di queste tendenze dei prezzi il Consiglio della Bce
, ha deciso un rialzo dei tassi di riferimento di 25 punti base, portando l’aumento cumulato da luglio 2022 a 375 punti.
La traslazione della stretta monetaria è evidente sia sul costo che sulla quantità di credito erogata, con effetti amplificati sulle piccole imprese.
Come evidenziato nel 24° report ‘Primavera 2023: tendenze, cambiamenti e incertezze’ presentato nei giorni scorsi, a febbraio 2023 il tasso sui nuovi prestiti fino a 250 mila euro, di riferimento per le imprese di minor dimensione, è del 4,59% con una crescita di 245 punti base in un anno.
Il maggiore costo del denaro frena la domanda di credito: a dicembre 2022 i prestiti per le micro e piccole imprese segnano un calo del 3,0%, peggiorando il -1,6% di settembre e risultando più accentuato rispetto al -0,4% del totale imprese.
A livello territoriale il calo più marcato del credito alle piccole imprese è il -4,3% nel Nord-Est, mentre, all’opposto, si osserva una tenuta nelle Isole. Le flessioni più ampie si registrano in Provincia Autonoma di Trento con il -5,8%, Friuli-Venezia Giulia con il -5,6%, Liguria con il -5,2% e Veneto con il -5,0%, mentre solo la Sardegna mostra un aumento, pari all’1,6%. Il calo dei prestiti alle piccole imprese è meno accentuato rispetto al totale imprese in Lazio, Piemonte, Liguria e Provincia Autonoma di Trento.
In merito al credito alle imprese artigiane è possibile analizzare solo la dinamica mensile non corretta dello stock dei prestiti alle quasi-società artigiane rappresentante da ditte individuali, società di fatto e semplici con almeno 5 addetti e società di persone e che assorbono circa la metà dei prestiti al comparto. A dicembre 2022 queste imprese registrano una flessione dei prestiti del 7,0%, più marcata rispetto a quella delle piccole imprese, calo che si approfondisce nei primi mesi di quest’anno (-8,2% a febbraio 2022).
Nell’Appendice statistica del 24° report sono riportati i dati regionali del tasso di interesse annuo effettivo per regione e macrosettore e la dinamica trimestrale del credito negli ultimi due anni per piccole imprese e totale imprese.
Vi sono segnali statistici di maggiore rigidità delle condizioni di finanziamento: a marzo 2023 oltre un terzo (35,0%) delle micro e piccole imprese manifatturiere segnala difficoltà di accesso al credito.
La dinamica dei prestiti, anche in condizioni di bassa rischiosità aziendale, penalizza maggiormente le micro imprese: a dicembre 2022 i prestiti per le imprese a rischio basso ristagnano (+0,5%) per le micro imprese, mentre sale del 2,9% per le piccole, del 4,3% per le medie e del 5,0% per le grandi imprese. Si inverte la tendenza rispetto ad un anno prima, quando erano e micro e piccole imprese a basso rischio che registravano una maggiore dinamica dei prestiti.
La resilienza delle imprese italiane per fiducia, investimenti e lavoro – Ad aprile 2023 il clima di fiducia delle imprese continua ad aumentare per il secondo mese consecutivo tornando sul livello di luglio 2022 il valore più elevato negli ultimi 10 mesi. Una nostra recente analisi evidenzia che, nonostante il rialzo del costo del credito influenzi i piani di investimento, nel 2022 l’Italia registra una evidente resilienza rispetto agli altri paesi Ue, segnando un aumento nel 2022 del 9,4%, un ritmo più che doppio del +4,0% dell’Ue a 27.