BANDO FOTOVOLTAICO: AVVISO PUBBLICO “ENERGIA RINNOVABILE MICROIMPRESE”
La Regione Calabria ha pubblicato l’avviso: “Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e rafforzamento aziendale”, per supportare i processi di rafforzamento delle microimprese che intendono realizzare interventi mirati all’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia destinata ad “autoconsumo” delle unità operative in cui si svolge l’attività produttiva, quale misura di contrasto all’aumento dei costi dell’energia derivanti dalla crisi internazionale in corso.
Possono partecipare le Microimprese di tutti i settori (con la sola esclusione delle imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura di cui al regolamento (CE) n. 104/2000 del Consiglio e delle imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli).
Sono finanziabili proposte, di importo minimo euro 5 mila e massimo euro 25 mila, mirate all’installazione di sistemi per la produzione di energia da fonte rinnovabile, secondo un progetto definito con un fornitore di beni e servizi selezionato tra quelli inseriti nell’apposito Elenco dei fornitori disponibile sul sito calabriaeuropa e sul sito fincalabra.
Le spese ammissibili sono:
Forniture e posa in opera di impianto fotovoltaico comprensivo di moduli, inverter, strutture di sostegno, manodopera e di quant’altro per dare l’opera finita a perfetta regola d’arte;
Forniture e posa in opera di sistemi di accumulo per impianti fotovoltaico comprensivo di manodopera e di quant’altro per dare l’opera finita a perfetta regola d’arte;
Spese tecniche (per progettazione, direzione lavori, ecc.) e costi di allaccio alla rete.
Gli aiuti sono concessi, nella forma di contributo in conto capitale, in conformità con le disposizioni di cui all’art. 41 del Reg. 651/2014, nella misura del 80% della spesa ritenuta ammissibile.
Le domande devono essere inviate utilizzando tassativamente la piattaforma informatica di Fincalabra, a partire dalle ore 10.00 del giorno 6 febbraio 2023 e fino alle ore 18.00 del giorno 03 marzo 2023.
E’ prevista una procedura valutativa a sportello, in base all’ordine cronologico di ricevimento delle domande, secondo le modalità meglio specificate nell’Avviso.
Per info e assistenza contattare l’ufficio Bandi e Finanziamenti di Confartigianato Imprese Cosenza al numero unico su tutto il territorio provinciale: 0984/73955.
MEDIA – L’eccellenza made in Italy delle imprese di Confartigianato in prima pagina sul Corriere della sera
Gli imprenditori di Confartigianato sono stati protagonisti in copertina di Buone Notizie, l’inserto settimanale del Corriere della sera.
Un ampio approfondimento di due pagine, con una intervista al Presidente di Confartigianato Marco Granelli, esalta il valore artigiano delle micro e piccole imprese sempre più green, innovative, proiettate sui mercati internazionali.
Insomma, gli ‘artigiani del futuro’ con radici lunghe nella tradizione manifatturiera di cui Confartigianato e Fondazione Symbola hanno ‘fotografato’ i tanti primati.
L’approfondimento del Corriere della sera racconta le storie delle aziende associate a Confartigianato, espressione dell’eccellenza made in Italy in tanti, diversi settori, unite però dal talento, dalla spinta innovativa, dall’impegno nella sostenibilità. In sintesi, come sottolinea il Presidente Granelli: “La forza del nostro Paese sta nella capacità di produrre bellezza, con prodotti unici, tipica delle piccole imprese”.
DONNE IMPRESA – Da Governo e Parlamento sì all’appello di Confartigianato per una svolta culturale a sostegno del lavoro femminile
Alla Convention 2023 di Donne Impresa Confartigianato dal titolo ‘Femminile, impresa di valore’ e svoltasi il 1° febbraio a Roma, le imprenditrici hanno lanciato un messaggio chiaro: serve una svolta culturale per sostenere il lavoro e l’imprenditoria femminile. Un appello che le rappresentanti del Governo e del Parlamento hanno raccolto con l’impegno comune a creare le condizioni per esaltare il talento delle donne e favorirne la partecipazione al mercato del lavoro.
La Convention di Donne Impresa, i cui lavori sono stati moderati da Luigi Galluzzo, giornalista di Mediaset e conduttore di TgCom24, ha messo a confronto le esponenti di tutti i gruppi politici in Parlamento sulle proposte che la Presidente Daniela Biolatto ha illustrato in apertura dei lavori, dopo i saluti del Presidente di Confartigianato Marco Granelli e di Rosa Gentile, Delegata al Capitale Umano e Cultura d’Impresa di Confartigianato.
“Le imprenditrici e in generale le donne italiane – ha sottolineato la Presidente di Donne Impresa Confartigianato Daniela Biolatto – devono fare i conti con la carenza di politiche a favore dell’occupazione femminile e con un welfare che non aiuta a conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Serve una svolta nelle politiche per il lavoro femminile. Basta con gli interventi-spot: il futuro del nostro Paese dipende anche da quanto e come investiremo, con misure strutturali e stabili, per favorire la piena e duratura partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Anche grazie alle risorse del PNRR abbiamo l’occasione imperdibile di creare le condizioni per sostenere e valorizzare finalmente il talento delle donne e la loro capacità di contribuire alla crescita economica e sociale”.
La situazione del lavoro femminile è stata descritta da Enrico Quintavalle, responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato e da Massimilano Valerii, direttore generale del Censis.
In Italia siamo all’ultimo posto nell’Ue per il tasso di occupazione, pari al 58,1%, delle donne tra 25 e 49 anni in coppia con figli a carico e il 71,2% dei Neet under 35 è rappresentato da 651mila giovani donne che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione.
In questi anni di crisi, tra il 2019 e il 2022, il lavoro indipendente femminile è diminuito del 5,8%. A seguito della pandemia la componente femminile dell’economia ha subito una flessione del 3,6% del valore aggiunto, superiore al -2% della media, con cali più marcati per i settori della ristorazione (-28,7%), della moda (-19,9%), dei servizi alla persona (-16,3%). La crisi energetica ha colpito in particolare le 29.066 imprese guidate da donne nei settori energivori (alimentare, carta, chimica, gomma e plastica, metalli, tessile e vetro, ceramica, cemento). E ora gli aumenti dei tassi di interesse decisi dalle autorità monetarie potrebbero pesare, su base annua, con 270 milioni di maggiore costo del credito per le 111mila piccole imprenditrici che hanno chiesto prestiti alle banche.
Secondo le rilevazioni dell’Ufficio studi di Confartigianato, la spesa pubblica italiana è fortemente sbilanciata a favore degli anziani a scapito degli interventi per famiglie e i giovani: a fronte di 17,07 euro destinati a sanità e pensioni per gli anziani, soltanto 1 euro va alle famiglie e ai giovani. Una situazione che ci colloca in 24° posizione nella classifica europea. Gli effetti si vedono, ad esempio sui servizi per l’infanzia, che in Italia sono meno diffusi rispetto alla media Ue: secondo la rilevazione di Confartigianato, sono 3.400 i Comuni italiani con una grave carenza di asili nido. Inoltre, soltanto lo 0,56% della spesa pubblica e l’1% dei fondi strutturali europei, pari nel totale a 6 miliardi di euro, finanziano interventi per ridurre le disuguaglianze di genere.
Nonostante questi ostacoli, le donne italiane sono le più intraprendenti d’Europa: il nostro Paese conta infatti 1.469.000 imprenditrici e lavoratrici autonome, il numero maggiore tra i Paesi Ue, con un grado di istruzione superiore ai colleghi maschi: il 41,1% è infatti laureato, una percentuale quasi doppia rispetto al 21,4% degli uomini.
E proprio per sostenere questa propensione delle donne a fare impresa sono necessari interventi che ne facilitino l’accesso a strumenti per investire e creare occupazione, che consentano di conciliare lavoro e famiglia, che eliminino le disparità di trattamento tra lavoro autonomo e lavoro dipendente.
Su questi fronti si è impegnata la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella, la quale, impossibilitata a intervenire alla Convention per concomitanti impegni in Parlamento, ha inviato alla Convention un messaggio nel quale condivide “la necessità di politiche attive che agevolino la presenza femminile nel lavoro e nell’imprenditoria. C’è bisogno di rimettere al centro il tema della maternità. Per il mio Ministero e per l’intero Governo questa è una priorità. Ne abbiamo dato prova già in occasione della legge di bilancio, tirando dalla parte della famiglia una coperta resa cortissima dalle contingenze. E ne daremo prova con gli interventi strutturali che intendiamo mettere in campo per promuovere quella conciliazione tra lavoro di cura e lavoro extra-domestico che è indispensabile per rilanciare al tempo stesso la natalità e il lavoro femminile
Al confronto politico è seguita la consegna del Premio Sole d’Argento, il riconoscimento che dal 2005 Donne Impresa assegna ogni anno a una personalità che si è particolarmente distinta, attraverso il proprio lavoro, per l’impegno in campo sociale, artistico, culturale, politico e umanitario. A ricevere il premio dalle mani della Presidente Biolatto, quest’anno è stata Viviana Varese, chef stellata da sempre sostenitrice dell’inclusione sociale che sostiene Cadmi, Casa di accoglienza per le donne maltrattate, e che si è sempre battuta per affermare il ruolo delle donne che lavorano nella ristorazione. “Donne Impresa Confartigianato – si legge nella motivazione del Premio – conferisce il Sole d’argento 2023 a Viviana Varese per il coraggioso impegno in difesa della libertà delle donne. Esempio eccellente di creatività e di spirito imprenditoriale, Viviana Varese trasforma i valori artigiani in un efficace antidoto alla violenza di genere. Con il suo lavoro è al fianco delle donne per restituire loro coraggio, consapevolezza delle proprie capacità e del proprio talento e la forza di contribuire allo sviluppo sociale ed economico”.
CODICE APPALTI – Necessarie modifiche per regole chiare, stabili e di facile applicazione
Sono condivisibili i principi del nuovo codice degli appalti ma sono necessarie alcune correzioni al decreto legislativo all’esame del Parlamento per garantire una effettiva e concreta apertura del mercato degli appalti pubblici alle micro e piccole imprese.
E’ quanto hanno indicato Confartigianato e CNA nel corso dell’audizione davanti alla Commissione ambiente della Camera, sottolineando la necessità di definire un sistema di regole chiare, stabili nel tempo e di facile applicazione.
In dettaglio le due organizzazioni hanno rilevato l’esigenza di intervenire su alcuni meccanismi e disposizioni del nuovo codice al fine di favorire la partecipazione delle piccole imprese: suddivisione in lotti, regole sul subappalto e consorzi di imprese artigiane. E’ necessario introdurre vincoli nei confronti delle stazioni appaltanti per assicurare la suddivisione degli appalti in lotti funzionali e prestazionali e valorizzare la prossimità delle imprese.
Confartigianato e CNA, inoltre, ritengono opportuno reintrodurre limiti al ricorso al subappalto, almeno nell’ambito del sotto-soglia, con particolare riferimento agli appalti di minor valore, poiché obbligano l’impresa appaltatrice ad avere al proprio interno le risorse necessarie. Le due organizzazioni hanno quindi evidenziato la necessità di modificare la norma sui consorzi. In particolare i consorzi di imprese artigiane non possono essere assimilati ai consorzi stabili.
Apprezzabile la proposta di revisione e semplificazione del sistema di qualificazione degli operatori economici ma contrarietà all’estensione dell’attestazione SOA anche ai settori forniture e servizi.
In termini generali Confartigianato e CNA riconoscono lo sforzo di razionalizzazione e semplificazione della normativa ma in Commissione hanno indicato che forse sarebbe necessario, prima dell’entrata in vigore del testo, un momento di confronto con le Stazioni appaltanti e gli operatori del mercato, mancato del tutto nella fase di redazione.
Inoltre, le novità, anche formali, contenute nel Codice avranno bisogno di un tempo congruo per essere assimilate da tutti gli attori interessati. Sia per gli operatori economici e, ancor di più, per il personale delle Stazioni Appaltanti, sarà necessario prevedere un periodo in cui formare adeguatamente il personale e contenere gli effetti dello shock normativo che potrebbe derivare da una repentina entrata in vigore della nuova disciplina.
“Crediamo infine che, tenuto conto della necessità di non rallentare l’attuazione degli investimenti del PNRR, sarebbe auspicabile che le disposizioni del nuovo codice entrassero in vigore non prima di fine 2023”.
BUROCRAZIA – In arrivo semplificazioni per le imprese. Granelli: “Sia vera svolta per una Pa efficiente”
Il Ministero della Pubblica Amministrazione si accinge a presentare un pacchetto di semplificazioni amministrative relative anche al comparto dell’artigianato e delle attività produttive nell’ambito delle azioni contemplate dal Pnrr. Lo ha annunciato il Ministro Paolo Zangrillo, sostenendo che la semplificazione sarà inserita un decreto legislativo in preparazione e che sarà approvato entro la fine del mese di febbraio.
Tra le attività che si potranno avviare con “burocrazia zero” ci sono tutte quelle legate all’edilizia, come idraulici, muratori, carpentieri. Ma anche falegnami, ebanisti, fabbri, tornitori, decoratori, restauratori. E poi i riparatori di elettrodomestici, le piccole sartorie, i calzolai. Lo snellimento delle procedure burocratiche è uno dei target affidati dal Pnrr al dicastero della Pubblica amministrazione. L’obiettivo finale è quello di arrivare allo sfoltimento e alla semplificazione di ben 600 procedure entro il 2026, l’anno entro cui il Pnrr dovrà essere completato. Zangrillo, tuttavia, ha dato mandato ai suoi uffici di procedere con degli step intermedi. Entro il prossimo mese, dunque, saranno definite circa 30 procedure di semplificazione amministrative. Ma si tratterà solo del primo passo. Entro la fine dell’anno l’intenzione è di portare il numero delle procedure semplificate” fino a 100.
“Attendiamo di conoscere nei dettagli le misure annunciate dal Ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo. Proprio la prossima settimana ci confronteremo con i tecnici del Ministero per approfondirle e fornire il nostro contributo di proposte per mettere a punto interventi efficaci e mirati sulle tante, diverse tipologie di impresa, non soltanto artigiane, che Confartigianato rappresenta”.
Questo il commento, espresso dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli.
“Il ‘pacchetto’ di semplificazioni – ha spiegato Granelli – ci fa ben sperare nella semplicità di avvio e di gestione dell’attività d’impresa e in una comunicazione più fluida e diretta tra gli imprenditori e gli uffici pubblici. Per le imprese significa risparmiare tempo e denaro. Digitalizzazione delle comunicazioni tra imprese e Pa, interazione delle banche dati pubbliche, standardizzazione delle procedure sono le parole d’ordine per combattere davvero la malaburocrazia e semplificare la vita degli imprenditori”.
“Ovviamente – aggiunge il Presidente di Confartigianato – semplificazione burocratica non significa deregulation e non deve essere semplicistica. Nel senso che lo snellimento di inutile e costosa burocrazia non fa venire meno la necessità di garantire gli indispensabili requisiti di qualificazione professionale per svolgere molte attività imprenditoriali. Da sempre riteniamo che una Pa rapida ed efficiente, capace di stare al passo con gli imprenditori è una delle condizioni essenziali per favorire lo svolgimento delle attività economiche, consentire ai giovani di mettersi in proprio, essere attrattivi per gli investitori. In sintesi, per il rilancio dello sviluppo del nostro Paese. Le misure del Ministro Zangrillo possono essere la vera svolta per una buona amministrazione alleata degli imprenditori”.
TURISMO – “Conservare la figura della guida turistica regionale’. Lo sollecita Confartigianato Cluster Turismo al Tavolo Tecnico per la riforma della professione
Confartigianato Cluster Turismo ha portato la voce delle proprie guide turistiche nel corso delle consultazioni del Tavolo Tecnico istituito dal Ministero del Turismo per la riforma delle professioni del settore.
Le guide turistiche svolgono un lavoro prezioso di divulgazione e promozione del patrimonio culturale italiano. Un patrimonio immenso ed estremamente diversificato. Per questo motivo Confartigianato ritiene che la riforma debba mantenersi focalizzata sulla valorizzazione dei singoli territori, attraverso un legame diretto tra guide e regioni di appartenenza.
La Confederazione auspica che la nuova disciplina non introduca una figura di guida turistica nazionale e che sia conservata la figura di guida turistica regionale. Una guida nazionale, infatti, non potrebbe garantire il livello di conoscenza delle attrattive, monumentali, paesaggistiche e naturali presenti in tutto il Paese di una guida abilitata per una singola regione.
I rappresentati della Confederazione hanno sollecitato inoltre che le guide turistiche già abilitate non siano sottoposte a inutili passaggi burocratici e vengano iscritte d’ufficio nel nuovo elenco.