L’energia deve diventare un’alleata delle imprese per competere meglio nel mercato. Questo il messaggio che il Presidente di Confartigianato Marco Granelli ha lanciato dal palco della 21ª edizione della Scuola di Alta Formazione ‘Energies&Transition Confartigianato High School’, l’evento annuale organizzato da Confartigianato in collaborazione con i suoi Consorzi energia (Caem, CEnPI e Multienergia) svoltasi dal 1° al 3 ottobre, nella cornice di Domus de Maria (Cagliari).
Tre giorni di meeting che hanno riunito il management delle Associazioni territoriali del Sistema Confartigianato e i vertici nazionali della Confederazione a confronto con esperti, rappresentanti del Governo e del Parlamento, accademici, giornalisti, per fare il punto su transizione energetica e sostenibilità ambientale e sulle sfide poste al sistema produttivo italiano, in particolare alle micro e piccole imprese, oggi tra i soggetti più esposti all’instabilità dei mercati energetici.
Protagonisti della convention i Consorzi energia di Confartigianato, con i presidenti Gianluca Cavion (Caem), Daniele Riva (CEnPI) e Fabrizio Campaioli (Multienergia) che hanno fatto il punto a conclusione di ciascuna giornata dell’evento.
Il tema del caro-energia ha dominato il dibattito. A testimoniarne l’importanza sono i dati presentati da Confartigianato: dal 2021 a oggi i prezzi al consumo di energia elettrica, gas e altri combustibili sono aumentati del 49,8%, un rincaro che pesa ben al di sopra dell’inflazione generale, attestata nello stesso periodo al 17%. Inoltre, le piccole imprese italiane hanno dovuto sostenere, nel solo 2024, una spesa per l’elettricità pari a 8,8 miliardi di euro, con un extracosto di 1,6 miliardi rispetto alla media dei competitor europei. A incidere in modo determinante è il prelievo fiscale, che in Italia supera del 117% la media dell’Ue: un’anomalia che penalizza chi consuma meno, ovvero le micro e piccole imprese, e favorisce le grandi aziende energivore.
Nel suo intervento alla Convention, il Presidente di Confartigianato Marco Granelli ha sottolineato che non può esserci vera sostenibilità ambientale senza un equilibrio economico che consenta anche alle piccole imprese di crescere e competere. “Le nostre aziende non chiedono privilegi – ha affermato – ma regole chiare, eque e coerenti con il principio europeo del ‘chi inquina paga’. Oggi, invece, con un prelievo fiscale sproporzionato nella bolletta, pagano di più proprio quelle realtà che consumano meno e che spesso sono protagoniste della transizione green nei territori”. Granelli, quindi, oltre a sollecitare il riequilibrio della tassazione sull’energia, ha evidenziato la necessità di un intervento articolato, che vada oltre le misure temporanee: servono politiche strutturali in grado di diversificare le fonti di approvvigionamento, sostenere concretamente le rinnovabili, incentivare lo sviluppo dell’idrogeno come vettore strategico e investire nella ricerca sul nucleare di nuova generazione, una tecnologia che – se ben governata – può offrire soluzioni pulite e sicure”.
Un altro dato preoccupante arriva dalle tasse ambientali: secondo Confartigianato, l’Italia paga ogni anno 11,1 miliardi in più rispetto alla media europea, con un impatto di 188 euro pro capite. Eppure, il nostro Paese inquina meno dell’8,4% rispetto alla media UE. Un paradosso che – ha spiegato Granelli – va affrontato con urgenza attraverso una riforma della fiscalità ambientale che tenga conto dell’efficienza energetica reale e dei comportamenti virtuosi di cittadini e imprese.
Granelli ha infine rilanciato l’impegno di Confartigianato e dei Consorzi energia per accompagnare le imprese nella transizione energetica, trasformando una criticità in opportunità di innovazione, sostenibilità e competitività. “L’energia deve tornare a essere un alleato per la crescita delle nostre imprese – ha concluso – e non un ostacolo. Solo così potremo affrontare con successo le sfide economiche, ambientali e sociali dei prossimi anni”.







